Lo yin yoga è uno stile particolarmente rilassante che permette di lavorare in profondità sulle tensioni muscolari e riappacificare la mente, grazie a specifiche posizioni che, tenute a lungo, portano al lasciarsi andare in piena fiducia.
Si tratta di uno stile di yoga molto calmo e rilassante, nato alla fine degli anni Ottanta da Paul Grilley. É una pratica adatta a tutti, semplice e lenta, particolarmente indicata la sera per rilassare corpo e mente.
Questo tipo di yoga si ispira ai concetti di yin e yang, l’equilibrio tra le forze opposte presenti in natura. Infatti, lo yang è spesso associato a tutto ciò che è attivo (in questo caso, ad esempio, uno stile come l’Ashtanga o il Vinyasa), mentre lo yin è passivo e quieto e regala uno stato di benessere e armonia. È una pratica gentile che prevede movimenti lenti e consapevoli.
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Caratteristiche della pratica yin
Una pratica di yin yoga prevede poche posizioni, tenute molti respiri. Non prevede un lavoro dinamico né attivo, ma lascia agire la forza di gravità e permette di allungare i tessuti muscolari in profondità, fino ad arrivare alla fascia. Per questo, è uno stile che permette di rilassarsi completamente, auto-osservarsi e ascoltarsi, senza giudizio. Una pratica riflessiva, che permette di percepire il corpo, le tensioni e i tumulti interiori, liberandosi dai blocchi che impediscono l’espressione di sé stessi. Grazie al respiro si approfondiscono le posizioni in modo graduale.
- Ognuno dei praticanti trova la sua versione della posizione di modo che sia abbastanza comoda e che sia possibile mantenerla a lungo. Per questo, vengono usati dei supporti come coperte, blocchi, bolster, cinghie e anche il muro. L’insegnante darà indicazioni e suggerimenti, che però possono variare da persona a persona in base alle proprie condizioni fisiche. Una volta trovata la posizione ottimale si sta in ascolto e si respira a fondo.
- Se dopo i respiri iniziali si inizia a sentire di potersi allungare di più, si può leggermente variare la posizione per allungarla maggiormente, magari spostando i supporti.
- Si resta in ogni posizione dai 3 ai 5 minuti, cercando di non muoversi. Solo in questo modo è possibile lavorare in profondità sui tessuti connettivi, oltre che sulla mente.
La struttura della pratica prevede un inizio da seduti attraverso una prima meditazione, esercizi di respirazione attraverso diverse tecniche di pranayama (il controllo del respiro) e solo successivamente si eseguono le posizioni (asana), senza riscaldamento. Durante le posizioni nasce la consapevolezza di tutte le sensazioni fisiche che sorgono spontanee e che generano spesso emozioni come paura, preoccupazione, rabbia, tristezza. Emozioni che grazie alla pratica vengono rovesciate e si trasformano in gioia, pace, accettazione e serenità.
Origini dello yin yoga
Come quasi tutte gli stili di yoga, è probabile che le origini di questa pratica siano antiche, infatti si trovano accenni al concetto di yin e yang in uno dei testi più importanti dello yoga che è l’Hatha Yoga Pradipika. Lo stile ad oggi conosciuto venne sviluppato da Paul Grilley a seguito delle sue esperienze con Paolie Zink, maestro di arti marziali, e il dottor Hiroshi Motoyama, che gli insegnò le teorie dei meridiani nel corpo e la relazione tra i meridiani e le asana, le posizioni.
Tra gli altri studi di P. Grilley, c’erano stati anche lo studio dell’anatomia con il dottor Garry Parker e gli studi sul Dao Yoga. Tutto questo ha portato alla pratica contemporanea, che si è ad oggi ormai diffusa in tutta Europa. Un’altra icona dello Yin Yoga è Sarah Powers, insegnante che condivise con P. Grilley parte degli studi e delle esperienze.
Benefici dello yin yoga
Lo yin yoga è nato per riequilibrare le energie del corpo e i chakra e per questo si ritiene che tra i suoi principali benefici ci sia la stimolazione del flusso energetico e la purificazione della mente. Grazie alla pratica yin si riesce a lavorare in profondità allungando i muscoli, sciogliendo le tensioni e migliorando la flessibilità.
Inoltre, migliora la circolazione sanguigna, migliora postura e rafforza tendini e legamenti. Non solo, grazie a una pratica regolare è possibile connettersi con sé stessi, migliorare l’autostima e stimolare il sistema parasimpatico. Tra le azioni più importanti della pratica vi è anche la diminuzione dello stress e l’allontanamento di emozioni negative, che a volte influenzano anche il riposo notturno e la lucidità mentale.
Una delle principali azioni dello yin yoga è quella di preparazione alla meditazione, a cui è spesso associato data l’azione calmante e di connessione con il momento presente.
L’insegnamento importante dello yin yoga
Yin e yang sono due aspetti della realtà che vanno equilibrati e bilanciati. Per questo è importante praticare yin e alternarlo allo yoga più dinamico e attivo. In questo modo, attraverso questo bilanciamento di pratiche, è possibile raggiungere livelli più intensi di pratica sia fisica che mentale.
Lo yin yoga insegna a lasciarsi andare, non reagire d’impulso, ricacciare gli stimoli mentali e dimenticare la fretta. È una pratica potente, che porta a sviluppare il lato più paziente si sé e a comprendere l’importanza della calma.
Posizioni frequenti dello yin yoga
In una lezione di yin yoga possono essere stimolati diversi punti del corpo ed è possibile migliorare sia la flessibilità che la mobilità. Tra le posizioni più realizzate di frequente, si trovano piegamenti, inarcamenti e posizioni rilassanti.
1. I piegamenti in avanti
Tra le posizioni spesso realizzate durante una lezione di yin yoga non posso mancare le flessioni in avanti (o piegamenti), in particolare quelle sedute. Tra queste, janu sirsasana o la posizione della testa al ginocchio, che consiste in una flessione del busto verso la gamba distesa, mantenendo l’altra una gamba piegata.
Dato che appunto viene mantenuta per molti respiri, è possibile utilizzare delle coperte sopra la gamba stesa o un bolster, o eventualmente una cinghia in caso non si sia ancora molto flessibili. Questa posizione permette di allungare la colonna vertebrale e la parte posteriore delle gambe, stimolare gli organi interni favorendo la digestione e aprire le anche.
Un’altra posizione frequente è baddha konasana, la posizione del calzolaio. Sempre da seduti, si piegano entrambe le gambe facendo in modo che le ginocchia si aprano verso l’esterno, con le piante dei piedi a contatto. In questo caso è bene posizionare dei blocchi sotto le ginocchia, nel caso in cui siano molto staccate da terra.
Anche questa è una posizione utile a lavorare sull’apertura delle anche e sulla flessibilità, dato che grazie al respiro si arriva in modo molto graduale ad avvicinare il petto verso terra.
2. Gli inarcamenti
Tra gli inarcamenti è possibile realizzare la posizione del cammello, che è una posizione in ginocchio in cui, sostenendo per bene la zona lombare con l’aiuto delle mani se si è alle prime armi e andando per gradi, si cerca di inarcare la parte alta della colonna e di aprire il petto.
Se la posizione è stabile e non provoca dolori alla schiena è possibile poi portare le mani ai piedi. La posizione del cammello è particolarmente utile per aprire il chakra del cuore, connettendosi agli altri in armonia.
Un altro inarcamento, ancora più rilassante è la posizione del mezzoponte, che può essere supportata da un blocco sotto il bacino, di modo che diventi totalmente passiva e che possa essere tenuta per molti più respiri. Il mezzoponte classico prevede l’attivazione dei glutei, invece grazie all’utilizzo di un supporto è possibile rilassare completamente il corpo e lasciare che il petto si apra in modo naturale e passivo.
3. Posizioni di rilassamento
Per rilassarsi e terminare la lezione di yin yoga si scelgono posizioni più meditative come savasana – la posizione del cadavere, o la posizione a gambe incrociate, in cui è possibile concentrarsi sulla respirazione e sulla consapevolezza del corpo.
In entrambi i casi si chiudono gli occhi e si porta la massima consapevolezza e presenza al proprio interno. Il rilassamento finale placa la mente, permette l’assimilazione del lavoro svolto durante la pratica con il corpo e la comprensione di quanto realizzato al proprio interno, ossia la realizzazione di un nuovo spazio interiore, in totale pace.
Yin Yoga – Domande frequenti
Per godere dei benefici psico-fisici dello yin yoga non è richiesto un impegno particolare né uno sforzo fisico importante. È possibile praticarlo prima di dormire, al risveglio per stimolare la riattivazione muscolare o in generale ogni momento in cui si desidera tornare alla consapevolezza di sé. È particolarmente indicato durante i cambi di stagione, i periodi di forte stress e i momenti di passaggio nella propria vita.
Come molti altri stili di yoga, una lezione di yin normalmente dura dai 60 ai 90 minuti. Nonostante questo, è possibile (anche se non particolarmente consigliato) diminuire la durata della lezione in caso non sia abbia a disposizione abbastanza tempo.
Non ci sono particolari rischi durante le pratiche di yin yoga, proprio perché si lavora molto sull’ascolto del corpo e si cerca di entrare in posizioni confortevoli, che possono adattarsi in base alle esigenze e alle caratteristiche del proprio corpo. È uno degli stili di yoga più rilassanti e più adatti a giovani e anziani, esperti o principianti. L’unica indicazione utile da tenere a mente è quella di uscire dalle posizioni prima del termine in caso in cui si sentano dolori o fastidi fisici, o di farlo presente all’insegnante di modo che possa suggerire un’alternativa.