Lo yoga di coppia è la pratica che fa bene al cuore e alla relazione, grazie alla condivisione di un momento in cui i partner escono dall’ordinario e si immergono nel benessere personale. Sono tanti i benefici per il singolo e per la coppia e la pratica costante permette di sviluppare cardini utili alla costruzione di una base solida del rapporto.
Cos’è lo yoga di coppia?
Lo yoga di coppia è un tipo di yoga che si è diffuso soprattutto negli ultimi anni, anche grazie ai lunghi periodi di isolamento a casa a causa della pandemia. Un’occasione per passare tempo di qualità con il partner e condividere una nuova attività, in grado di solidificare il rapporto di coppia, creare un nuovo tipo di intesa, giocosa e spensierata. Questo stile si pratica quindi in due e può essere eseguito anche da casa, adattandolo al proprio livello di esperienza.
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Come si pratica lo yoga di coppia
Le posizioni da svolgere in due possono essere diverse a seconda della pratica (principianti, intermedi ed esperti). Nel primo caso, sono suggerite posizioni statiche, nel secondo si può giocare più anche con gli equilibri ed infine nel terzo caso si può approcciare la via dell’acroyoga.
Vediamo di seguito le posizioni dello yoga di coppia che possono andare bene per tutti i livelli.
1.La posizione della felicità
Portarsi seduti a gambe incrociate, con un piede sopra l’altro o un piede davanti all’altro, schiena contro schiena. Portare le mani sulle ginocchia con i palmi rivolti verso l’alto e la punta dell’indice a contatto con la punta del pollice. Lasciare le altre dita distese. Mantenere la schiena dritta, con le spalle lontane dalle orecchie e chiudere gli occhi. Lentamente, provare ora a sintonizzarsi con il respiro dell’altra persona, cercando di rallentare il ritmo dell’inspirazione e dell’espirazione e provando a renderli di uguale durata tra loro. L’intento è quello di entrare in uno stato meditativo e di restarci almeno 20 respiri.
2.La posizione della pinza
Portarsi in piedi schiena contro schiena, cercando di avvicinare i talloni tra loro. Da questa posizione, provare a scendere in un piegamento del busto attraverso la flessione in avanti. Se le mani toccano terra, si può provare con il respiro a scendere sempre più con la pancia verso le cosce, mantenendo la testa in linea con la colonna. Se le mani non toccano terra, si possono usare dei blocchi per lo yoga come supporto, in modo da poggiare il palmo delle mani ed entrare comunque in posizione. Quando si arriva al proprio massimo, restare in posizione e – se si vuole – chiudere gli occhi. Allungare il respiro e provare a rimanere ancora 8 respiri completi.
3.La posizione del cammello
Partendo da una posizione in ginocchio, avvicinarsi alle ginocchia dell’altra persona e mantenere il bacino in linea con le ginocchia. Lo scopo della posizione è quella di inarcare la colonna e aprire il petto, senza sforzare la parte lombare della schiena. Bene quindi procedere per gradi: posizionare entrambe le mani dietro la schiena con i palmi a contatto, all’altezza della zona lombare e con le dita rivolte verso l’alto. Sempre lavorando con il respiro, iniziare a sollevare lo sguardo e aprire il petto. Ad ogni respiro si prova ad approfondire la posizione e a inarcare di modo da portare lo sguardo in alto e il petto parallelo al soffitto. Se non si prova fastidio o dolore, si può provare a portare le mani verso i piedi, afferrando i talloni con le dita delle mani. Una volta in posizione, restare dai 5 agli 8 respiri. Per uscire dalla posizione, è bene procedere per gradi, sempre posizionando le mani dietro la schiena.
4.La posizione della sedia
Portarsi in piedi uno di fronte all’altro, sempre distanti circa un metro, con i piedi larghi quanto il bacino. Afferrare con la propria mano destra la mano destra del partner e, mantenendo il braccio disteso iniziare ad allontanare il bacino piegando le ginocchia. Lo scopo è quello di assumere la stessa posizione che si assume da seduti, pensando quindi di stare su una sedia immaginaria, con una leggera torsione del busto. La mano opposta la si può portare indietro con il braccio disteso, per bilanciare la posizione.
5.La posizione della barca
Ci si porta seduti con le gambe distese, distanti l’uno dall’altra circa un metro. Attivando gli addominali (è una posizione di sviluppo della forza del core), sollevare le gambe di modo che le piante dei piedi siano a contatto con i piedi dell’altra persona. Mantenere le gambe distese ed afferrare le mani dell’altra persona per trovare l’equilibrio. Una volta entrati in posizione non dovrebbe essere percepita una fatica eccessiva, se si è posizionati alla giusta distanza. In caso contrario, provare ad aggiustare la posizione. Mantenere 10 respiri.
6.La posizione seduta ad angolo
Sempre da seduti a circa un metro di distanza, distendere e divaricare le gambe, mantenendo i piedi a contatto. La posizione si farà a turno, quindi decidere chi parte per primo. Afferrare le mani dell’altra persona, o se si è già molto vicini, posizionare le mani dell’altra persona sull’esterno delle proprie gambe. Procedendo per gradi, tirare la persona verso di sé di modo che compia una flessione del busto in avanti, ruotando anche il bacino: se si sono afferrate le mani, tirare delicatamente le mani, altrimenti se le mani sono poggiate, afferrare la schiena dell’altra persona e tirarla verso di sé. Ad ogni respiro provare ad approfondire il piegamento.
7.La posizione dell’eroe che guarda in basso
Per prepararsi a chiudere la pratica, la posizione dell’eroe è perfetta per infondere un profondo senso di pace e sintonia. Una persona può fare da base mentre l’altra esegue la posizione, quindi eventualmente ci si può alternare. Uno dei due si sdraia a pancia in sù, l’altro si siede sopra le gambe con il petto rivolto verso la testa della persona sdraiata. Le ginocchia sono aperte e poggiate a terra, così come i polpacci e i dorsi dei piedi (distesi); la punta dei piedi è rivolta verso la parete di schiena. Flettere il busto in avanti fino a poggiarlo sopra il petto dell’altra persona. Poggiare una guancia su una delle spalle e chiudere gli occhi. Entrare in contatto con il battito del cuore dell’altra persona e stare in ascolto, rilassandosi completamente. Se si vuole, si può cambiare guancia e spalla di appoggio. Si può rimanere dai 10 ai 15 respiri in posizione.
8.La meditazione dello sguardo
Prima di terminare la pratica di yoga di coppia si può fare una meditazione dello sguardo per concedersi un momento di forte intimità e connessione con l’altra persona. Riportarsi seduti a gambe incrociate come a inizio pratica, uno davanti all’altro, adattando la posizione di modo che sia il più comodo possibile (eventualmente ci si può sedere su un cuscino o si può usare il blocco per lo yoga sotto il bacino). La meditazione non prevede altro che uno sguardo fisso negli occhi dell’altra persona e l’intento è quello di concentrarsi completamente su questo, lasciando da parte l’ambiente attorno ed eventuali altri stimoli. Può capitare che sorga spontanea una risata, un sorriso o una lacrima. Va bene tutto ciò che arriva ed è proprio quello che nasce in quei momenti che crea un profondo senso di unione. Provare a restare in questa meditazione, senza distogliere lo sguardo, dai 2 ai 5 minuti.
I benefici dello yoga di coppia
Lo yoga di coppia consente di sviluppare il proprio rapporto e trovare una nuova complicità. Confrontarsi insieme in una disciplina fisica permette di instaurare fiducia, di conoscersi sotto una nuova prospettiva e divertirsi lasciando da parte tutte le eventuali tensioni naturali che possono insorgere in una relazione.
Dedicarsi un appuntamento fisso di questo tipo aiuta a mantenere un rapporto sano ed equilibrato nel tempo. Non solo, a livello fisico si godono di tutti i benefici tipici dello yoga, tra cui l’aumento dell’elasticità e della flessibilità, lo sviluppo del tono muscolare, l’aumento dell’equilibrio e della coordinazione. Perfetto, infine, per allontanare stati di stress, ansia e primi stadi di depressione.
Nello yoga di coppia è importante ascoltare l’altra persona, trovare il giusto ritmo per muoversi insieme ed evolvere in un percorso personale che porta allo sviluppo di una nuova consapevolezza e di una maggior presenza nella relazione. Il legame si purifica e matura e si nutre di nuovi momenti di condivisione.
Cosa serve per praticare
Per la pratica dello yoga di coppia servono vestiti comodi e uno o due tappetini, come ad esempio l’Artletica Yoga Mat, perfetto per posizioni di rilassamento ed equilibrio, grazie ai materiali con cui è realizzato, ecosostenibili e di qualità.
Domande frequenti
Non c’è un limite reale nella frequenza della pratica. Lo yoga è una disciplina molto benefica, che può essere svolta anche tutti i giorni.
Di per sé non ci sono particolari controindicazioni nella pratica di yoga di coppia, ma bisogna sempre ascoltare il proprio corpo e fare solo quello che si riesce, senza forzare troppo le posizioni. In caso di condizioni fisiche particolari, prima di praticare è bene chiedere al proprio medico.
La lezione standard dura 60 minuti, ma è possibile accorciare o allungare la tempistica in base alle proprie esigenze, aggiungendo o saltando alcune posizioni della pratica.